03 Gen 2018 |
Da L'Eco di Bergamo
Dal judo alla proposta di
corsi per autodifesa
Grande esperienza
per Giorgio Gelpi
e uno studio continuo
per migliorare la tecnica
Era il 1986 (31 anni fa) un giorno d'estate, a Roma, al Coni, ente superiore per lo sport che rabbuia anche il ministro dello sport, due bergamaschi si muovono un po' così, andiamo di lì, no di qua, il salone dov'è, chiedi a lui, no figurati non chiedo niente. Due bergamaschi a Roma, convocati dal Coni per una premiazione. Non sono campioni nazionali o intemazionali di qualche disciplina, campioni sono però sennò il Coni non li convoca essendo che per suo dna quando premia sceglie solo campioni. I nostri due sono dunque campioni: campioni di comunicazione. E comunicazione del judo in particolare. Hanno scritto a quattro mani il libro edito da Rizzoli "Divertiamoci con il judo". E hanno vinto il concorso del Coni. E Davide Benaglia esimio illustratore con originale tecnica artistica e Giorgio Gelpi autore dei testi sono stati premiati dal presidente del Coni Arrigo Gattai, e c'era li, pronto a subentrargli Franco Carraro. Un evento cosi non si è mai più ripetuto con protagonisti bergamaschi. Il libro è stato pubblicato, venduto, letto.
Dal Judo all'autodifesa
Quel judo lì, trascritto in maniera accessibile ai ragazzi e anche ai genitori, senza proclami, senza supponenza, Gelpi lo ha immedesimato. E in esso e con esso si è evoluto. E si è materializzato in una nuova disciplina, l'autodifesa. Gelpi uno dei primi ad intuirne l'esigenza, ora praticata ovunque, ogni sera in qualche palestra Comunale c'è un corso, bello o brutto, tanto che necessiterebbe almeno di una dispensa illustrata e spiegata come il libro di Benaglia e Gelpi appunto.
Nella galleria del vento
Esponente del judo Csi, Gelpi si dedica all'autodifesa da più di vent'anni. Al mattino appena alzato, prova una tecnica che gli è ronzata in sogno tutta notte; a mezzogiorno come folgorato sulla via di Damasco ne prova un'altra: quindi sperimenta con i propri collaboratori utilità ed efficacia. Ogni tecnica è testata, come la Ferrari nella galleria del vento. Tecniche di difesa, non di attacco, il motto per uscire indenni da situazioni perigliose è chiaro: "Cedere per vincere". Che tradotto vuol dire che in caso di aggressione, con nessuna difesa allertata, inerme e implume, si fa partire la tecnica provata mille volte in palestra, istante di smarrimento dell'aggressore, la fuga. No, non è codardia. Intelligentia est. E' portare a casa la pelle. Questo è il funzionamento dell'autodifesa in cui Gelpi crede da lustri, che insegna e mostra nei suoi molteplici corsi.
Corsi nelle scuole
L'ultimo in ordine di tempo sarà a gennaio all'Istituto Secco Suardo; mentre è stato realizzato da poco il corso al liceo Mascheroni. Continuano i proverbiali corsi allo Sportpiù di via San Bernardino; al palazzetto dello sport di Spirano frequentato da un folto e fervente gruppo di donne ambiziose di potersi difendere da sole; alla Polisportiva di Temo d'Isola; alle medie di Chignolo e di Terno d'Isola; e in Viale Venezia a Bergamo, a un gruppo di donne boliviane dell'associazione Sies (sviluppo interculturale educativo sportivo) impegnatissime nel ripetere come una lancetta dei secondi le tecniche di autodifesa in modo da renderle quasi istintive ed efficaci in caso di aggressione.
Il buono e il cattivo
Giorgio Gelpi può ben essere considerato uno dei primi in Bergamasca e in Lombardia ad aver introdotto la necessità dell'autodifesa. Al Csi la propose con un preciso programma di svolgimento esattamente dieci anni fa, settembre 2007 E oggi è un fenomeno in diffusione selvaggia in cui ognuno che abbia visto fare due tecniche di arti marziali dichiara con autocertificazione di essere buono per corsi di autodifesa. Anche Giorgio Gelpi esibisce il diploma, con la differenza che la sua qualifica è rilasciata dalla Fijlkam unica fra le federazioni del Coni ad aver formulato un protocollo di autodifesa, l'Mga (metodo globale autodifesa).
Autodifesa e Judo
Tutto questo movimento non impedisce a Gelpi di aggiornarsi e confortarsi con professionisti dall'autodifesa come Toni Petrov istruttore della Polizia di Stato della Bulgaria. E Gelpi e Benaglia (ecco ricomposto il binomio con cui è iniziata questa trattazione) sono andati a Budva in Montenegro dove Petrov teneva un lungo e impegnativo stage e vi si sono aggiornanti e qualificati.
E fa anche judo tanto che la sua allieva Roberta Giglio è campionessa nazionale di judo Csi 2017, a Cesena.
E fa anche il nonno di una schiera di nipotini culminata due mesi fa nella bellissima Luna: lui adesso è bisnonno.