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19

Set

2007

DA "L'ECO DI BERGAMO"

Un progetto per favorire la capacità di tutelarsi

Con il CSI di BERGAMO a lezione di AUTODIFESA


"Insegnamo a difendersi. Non a offendere, non ad aggredire. Autodifesa è per definizione non aggressione. Il concetto basilare su cui si fonda il nostro metodo è il controllo dell'aggressore, in cui l'aggredito non usa violenza attiva ma cerca di dominare chi lo aggredisce trovandogli punti di squilibrio". Con questo progetto e questi ideali Giorgio Gelpi si è approcciato al Csi di Bergamo illustrando al presidente Vittorio Bosio una nuova proposta operativa nello scenario delle attività del Csi.

 

L'autodifesa è sempre più di attualità, e i contatti con il Csi, ora felicemente avviati, preludono ad un accordo programmatico. E sarà un beneficio per molti. Giorgio Gelpi, bergamasco, è da molti anni istruttore di difesa personale. I suoi corsi, principalmente nella palestra Sportpiù Bergamo, ma anche in altre sedi, sono molto frequentati ed egli stesso e il suo gruppo sono spesso invitati a dimostrare il proprio metodo di autodifesa in meeting e seminari di aggiornamento della polizia locale.

Le sue tecniche sono efficaci e apprezzate da molti comandi di polizia locale. Gelpi e il suo gruppo sono stati presso le polizie locali di Calcinala (Pisa), Schio, Galbiate, Fontanella, in Abruzzo e a Gambettola osservati dallo stesso comandante dei Ris di Parma, Luciano Garofano. Hanno inviti per Serdiana in Sardegna e Riccione. Fra i suoi allievi figurano numerosi vigili urbani.

Gelpi nasce judoista; è allenatore federale di judo per la Fijlkam Coni. Con dedizione continua, con studi, ricerche e approfondimenti, ha acquisito un bagaglio prezioso e raro in materia di difesa personale. È infatti un convinto assertore della sua validità e defla capacità di ridurre il rischio di danni per chi viene aggredito.

La continua pratica in palestra del metodo di difesa, la maniacale dedizione a scoprire sempre nuove tecniche di difesa ha portato Gelpi a poter articolare un programma di autodifesa per bambini. E' la prima volta che si parla di autodifesa per bambini. Il Csi è interessato e Gelpi ha illustrato il suo sistema.

"Il nostro progetto - riferisce Gelpi - è chiamato CEA: cultura educativa all'autodifesa; e FAG: formazione autodifesa giovanile. Per cultura educativa intendiamo rispetto delle regole e rispetto degli altri. Il nostro sistema è adatto a ragazzi dall'età di dieci anni, fino ad adulti, e si sviluppa attraverso preparazione fisica, tecniche di difesa, psicologia, norme legali".

Il progetto operativo di Gelpi nella sua declarazione comprende fra l'altro i seguenti capitoli:

  • "Motivazioni": ovvero la conoscenza di possibili situazioni di pericolo; a volte situazioni consuete e banali nascondono invece reali rischi ai quali non si pensa proprio;
  • Metodologia didattica": ovvero organizzare una successione di esercizi propedeutici all'apprendimento di tecniche specifiche e tese a migliorare l'efficienza fisica e lo stato di salute;
  • "Prevenzione";
  • "Autoprotezione";
  • "Le aggressioni e gli aggressori";
  • "Psicologia applicata".

Importante l'aspetto in cui Gelpi evidenzia le prime forme di adescamento da parte di una fonte inattesa: parenti, vicini di casa, amici: "in pratica chiunque si presenti al posto dei genitori" spiega Gelpi. E i rimedi: rivolgersi immediatamente alla maestra o al personale della scuola. Il progetto prevede anche forme specifiche per adolescenti, come la formazione ad un controllo psicologico per resistere ad azioni di bullismo, di pedofilia, di violenza sessuale fra minori. La struttura del corso è articolata su trenta ore, un'ora e mezza alla settimana; gruppi a numero chiuso: max 14 persone. Fanno parte dello staff di Gelpi istruttori qualificati come Domenico Manola e Francesco Barile.

Emanuele Casali